Coltivare la cannella in casa può sembrare un’impresa esotica, ma con la giusta attenzione al clima, al terreno e alle cure, anche chi vive lontano dalle zone tropicali può riuscire a vedere crescere questa straordinaria pianta che regala una delle spezie più antiche e preziose del mondo. Non si tratta semplicemente di aggiungere una pianta aromatica al proprio balcone, ma di prendersi cura di un vero e proprio piccolo albero che porta storia, profumo e sapore in casa.
Origini e caratteristiche della pianta di cannella
La pianta di cannella, conosciuta anche col nome scientifico Cinnamomum, appartiene alla famiglia delle Lauraceae. Esistono diverse specie, ma le più note sono la Cannella di Ceylon (Cinnamomum verum) e la Cannella cassia (Cinnamomum cassia). In natura, si tratta di alberi sempreverdi che possono raggiungere anche i 15 metri di altezza, ma in vaso avranno uno sviluppo più contenuto e facilmente gestibile. Le sue foglie sono di forma ovale allungata, coriacee, di colore verde brillante. I fiori sono piccoli, bianchi, riuniti in infiorescenze, e il profumo è intenso già nelle parti giovani dell’albero.
Uno dei tratti distintivi della cannella è che la spezia si ottiene direttamente dalla corteccia interna dei rami e dei fusti. Dopo il raccolto, la scorza viene fatta essiccare e si arrotola naturalmente su se stessa, assumendo la classica forma di bastoncino dal colore nocciola così nota nei mercati di tutto il mondo.
Condizioni ideali per la coltivazione domestica
Il successo nella coltivazione della cannella dipende principalmente dall’ambiente che si riesce a creare. Le sue origini tropicali la rendono una pianta che necessita di temperature elevate e di umidità costante per crescere in modo vigoroso. Gli esperti indicano che le temperature non dovrebbero mai scendere sotto i 15°C, mentre l’ideale si attesta intorno ai 27°C. Questo significa che nelle regioni temperate, la cannella va coltivata in appartamento, in serra oppure spostata all’aperto solo durante la stagione calda, evitando le correnti fredde e l’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari che possono scottare le foglie.
Fondamentale per la cannella è anche il terreno: deve essere ben drenato, ricco di humus, tendenzialmente acido (ph 5,5-6,5), profondo e sciolto. La pianta mal sopporta i ristagni idrici, quindi è buona regola utilizzare vasi forati con uno strato drenante sul fondo e arricchire la terra con materiale organico.
Per la propagazione si può ricorrere alla semina, alla talea o alla divisione dei cespi. Particolarmente consigliata è la coltivazione dai semi in primavera, in luogo caldo e protetto, per poi travasare la piantina in contenitori di almeno 30-35 cm di profondità man mano che cresce.
Le cure: irrigazione, potatura e posizione
La cura della pianta di cannella è semplice ma attenta. Bisogna ricordare che il suo ambiente naturale è quello delle foreste umide: innaffiare regolarmente è fondamentale, ma solo quando il terreno risulta asciutto e mai in modo eccessivo per non provocare marciumi radicali. In serra si può aiutare la pianta vaporizzando frequentemente l’aria con acqua non calcarea, ricreando così il giusto microclima.
La pianta va posta in un luogo luminoso ma non esposta al sole diretto nelle ore più calde; una finestra ben illuminata o la mezz’ombra sono ottimali. La potatura si effettua in primavera, tagliando rami secchi o rovinati e stimolando così la crescita di nuovi germogli più teneri da cui si ottiene la spezia di migliore qualità.
Tra i nemici principali della cannella ci sono i funghi, specie in ambienti chiusi e poco arieggiati. Un’accortezza per prevenire attacchi fungini consiste nell’uso stesso della cannella in polvere sulle ferite da taglio di altre piante, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antifungine.
Raccolta e usi: un patrimonio di aromi e benefici
Quando la pianta ha raggiunto almeno tre anni di età e presenta rami sufficientemente sviluppati, si può procedere al raccolto della corteccia interna. Si incide delicatamente il ramo o il fusto, si estrae la parte giovane e si pone ad essiccare. Durante il processo di essiccazione, la corteccia si arrotola, creando i classici bastoncini. La cannella così ottenuta può poi essere ridotta in polvere o distillata per ricavare un prezioso olio essenziale, molto usato sia in cucina sia come rimedio naturale per l’ambiente domestico.
L’aroma della cannella è dolce, pungente, con note pepate e rappresenta un ingrediente cardine in numerosi piatti sia salati che dolci. Dall’Oriente all’Occidente, la cannella viene utilizzata per aromatizzare dolci, cioccolato, strudel, biscotti, risotti, bevande calde come il vin brulé e l’intramontabile tè. Anche anche se la nostra tradizione la vede più spesso nelle preparazioni dolciarie, all’estero è apprezzata nella gastronomia salata, spesso in abbinamento a carne, riso e verdure.
Oltre al suo sapore, la cannella è da secoli apprezzata per le sue proprietà terapeutiche: svolge un ruolo antibatterico, antifungino, digestivo, antispasmodico ed è spesso consigliata come rimedio naturale per la digestione difficile, la tosse, la flatulenza e l’inappetenza. Tuttavia, va ricordato che l’impiego medicinale deve sempre essere fatto sotto controllo medico per evitare effetti indesiderati.
Coltivare la cannella in casa regala non solo il piacere di vedere crescere una pianta dalle origini antiche e dal fascino esotico, ma offre anche la possibilità di sperimentare sapori nuovi, arricchire la cucina dei propri aromi e perfino di beneficiare delle preziose proprietà della sua corteccia, creando così un angolo di Oriente nel proprio spazio domestico.