Umidità di risalita in una casa nuova? Ecco le cause nascoste che i costruttori non dicono

Nel mondo dell’edilizia moderna è frequente credere che una casa appena costruita sia automaticamente immune dai problemi strutturali legati all’umidità. Tuttavia, può capitare che anche una nuova abitazione risenta del fenomeno dell’umidità di risalita, con manifestazioni che spesso sorprendono e deludono i proprietari. Questo scenario, apparentemente paradossale, è in realtà causato da una serie di errori progettuali, scelte costruttive discutibili e da aspetti tecnici che raramente vengono spiegati in modo trasparente nel momento in cui si acquista l’immobile. Comprendere le cause e le conseguenze di questa problematica significa non solo tutelare il proprio investimento, ma anche la salute di chi vi abita.

Che cos’è l’umidità di risalita e perché può colpire una casa nuova?

Il termine umidità di risalita (o capillare) indica quel fenomeno fisico per cui l’acqua presente nel sottosuolo sale verso l’alto attraverso i materiali da costruzione delle fondazioni e delle murature, sfruttando i micro-capillari presenti nei materiali come mattoni, pietra e malta. Questi materiali agiscono come vere e proprie spugne, trattenendo e trasportando l’acqua in verticale, che si manifesta poi sotto forma di macchie scure, efflorescenze saline e deterioramento dell’intonaco nella parte bassa delle pareti interne ed esterne.

Contrariamente a quanto si pensa, l’umidità di risalita non è un problema relegato agli edifici storici o antichi, ma colpisce anche edifici di nuova costruzione se le tecniche di impermeabilizzazione non sono state eseguite a regola d’arte o sono state trascurate alcune accortezze progettuali che i costruttori talvolta preferiscono omettere.

Le cause nascoste: dove sbagliano i costruttori

L’insorgenza di questo problema nelle nuove abitazioni deriva, nella maggior parte dei casi, da errori o scelte sbagliate compiute nella fase di costruzione. Tra le cause che i costruttori tendono a non evidenziare, troviamo:

  • Impermeabilizzazione assente o inadeguata delle fondazioni: È la principale responsabile. Durante la posa delle fondamenta, un isolamento orizzontale e verticale efficace è fondamentale per prevenire che l’acqua penetri nelle strutture. L’assenza totale o l’utilizzo di prodotti impermeabilizzanti di scarsa qualità, così come la posa scorretta delle barriere, lascia le murature esposte all’azione dell’umidità dal terreno.
  • Utilizzo di materiali edilizi troppo porosi: In certi casi, anche chi costruisce case nuove preferisce materiali più economici, ma molto assorbenti. La porosità dei materiali da costruzione gioca un ruolo chiave, poiché più sono permeabili, tanto più rapidamente l’umidità si diffonde verso l’alto. Porosità elevata equivale a un maggiore rischio.
  • Mancanza di attenzione ai dettagli esecutivi: Un isolamento efficace richiede attenzione alle fasi di collegamento fra diversi elementi edilizi (giunti tra platea, muri, pavimentazione ecc.). Un piccolo errore nell’applicazione delle guaine o delle barriere può diventare un punto debole attraverso cui l’umidità si insinua senza ostacoli.
  • Progettazione carente dei ponti termici: I ponti termici favoriscono non solo le dispersioni di calore, ma anche la formazione di condensa, che può aggravare la situazione dove interviene già la risalita capillare. Se il progettista non valuta correttamente queste zone critiche, il rischio di problemi legati all’acqua aumenta esponenzialmente.
  • Opere di urbanizzazione non adeguate: In alcune nuove costruzioni, in particolare quelle realizzate in zone con forte presenza di acqua nel sottosuolo, una progettazione insufficiente della rete di drenaggio o la mancata realizzazione di scoli attorno all’edificio favoriscono l’accumulo di umidità a contatto delle fondazioni.
  • Pressioni economiche e tempistiche strette: Spesso, per contenere i costi e velocizzare i tempi di consegna, i costruttori sacrificano le fasi di impermeabilizzazione o scelgono prodotti di qualità inferiore, minimizzando un problema che si manifesterà solo dopo mesi o anni dall’ingresso degli abitanti.
  • I sintomi e i danni dell’umidità di risalita

    L’umidità di risalita si manifesta con segnali tipici sulle pareti più basse dei locali situati al piano terra o nei seminterrati, ma talvolta può interessare anche altri piani in presenza di difetti strutturali o materiali particolarmente assorbenti. I segni più evidenti sono:

  • Aloni scuri e zone umide visibili sull’intonaco, soprattutto nelle stagioni piovose o in zone senza ventilazione ricca.
  • Efflorescenze saline: cristalli bianchi di sali che si depositano sulla superficie della muratura, rilasciati dall’acqua nel suo percorso di risalita dai terreni e attraverso i materiali edili.
  • Distacco dell’intonaco e pittura sfogliata o rigonfiata, provocati dalla pressione interna dell’acqua che spinge verso l’esterno e provoca rotture microscopiche.
  • Nelle situazioni più gravi, formazione di muffe con relativo rischio per la salute respiratoria degli abitanti.
  • Odori sgradevoli e sensazione di aria insalubre persistente all’interno delle stanze colpite.
  • Negli anni, la presenza di umidità nelle murature porta a un lento deterioramento del materiale costruttivo, con possibili indebolimenti strutturali, riduzione dell’efficacia dell’isolamento termico, incremento dei costi energetici per riscaldamento e perdita di valore dell’immobile stesso.

    Come prevenire e affrontare il problema

    Prevenire l’umidità di risalita in una casa nuova è una questione prioritaria, che inizia già dalla fase di progettazione fino alla scelta dei materiali e ai dettagli esecutivi. È essenziale che nella costruzione di nuove abitazioni si adottino sistemi di impermeabilizzazione efficaci e collaudati.

    Barriere chimiche e fisiche, come guaine bituminose, membrane in polietilene o specifiche resine impregnanti, sono il modo più sicuro per isolare fondazioni e muri dal contatto diretto con il terreno. Anche il ricorso a drenaggi periferici, la corretta ventilazione dei vani e la scelta di materiali meno porosi contribuiscono in modo sostanziale alla prevenzione.

    Per le abitazioni già colpite, le soluzioni comprendono:

  • Interventi di impermeabilizzazione postuma: Taglio meccanico dei muri per inserire una barriera fisica o iniezioni di sostanze idrofobizzanti per creare una barriera chimica all’interno della muratura già esistente.
  • Risanamento delle pareti e ricostruzione di intonaci con prodotti traspiranti, capaci di favorire la fuoriuscita graduale dell’umidità residua.
  • Miglioramento della ventilazione e gestione dei flussi di aria per evitare ristagni eccessivi di umidità.
  • È fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati e pretendere sempre trasparenza sulle tecniche costruttive e sulle scelte di materiale: solo una corretta informazione consente di riconoscere un problema e agire tempestivamente prima che abbia effetti irreversibili.

    Il ruolo della normativa e le tutele per chi acquista

    In Italia, il Codice Civile (art. 1669) tutela l’acquirente in caso di vizi gravi dell’immobile, come la presenza di umidità di risalita causata da errori o omissioni costruttive. La legge prevede una garanzia decennale a carico dell’impresa costruttrice: se il difetto si manifesta nei primi dieci anni dalla consegna, il proprietario ha diritto di richiedere la riparazione o il risarcimento dei danni subiti. Tuttavia, diventa fondamentale poter dimostrare che l’umidità è stata causata da difetti strutturali e non da eventi successivi o da una cattiva manutenzione.

    Quando intervenire e a chi rivolgersi

    Alla comparsa dei primi segni di umidità di risalita, occorre valutare subito la gravità della situazione. Un’indagine strumentale condotta da un tecnico specializzato aiuta a distinguere tra semplici fenomeni di condensa superficiale e reali problemi di risalita capillare. Solo con una diagnosi accurata si possono programmare gli interventi più adatti, evitando soluzioni “fai-da-te” spesso costose e inefficaci.

    In conclusione, l’umidità di risalita in una casa nuova non è solo un incidente di percorso, ma quasi sempre il risultato di errori tecnici, superficialità progettuale o interessi economici dei costruttori. Per questo è fondamentale conoscere in anticipo i rischi e i possibili rimedi, affidandosi solo a tecnici e imprese che assicurino elevati standard di qualità e trasparenza, sia in fase progettuale che realizzativa. In questo modo si potrà garantire benessere, salubrità e la corretta valorizzazione dell’abitazione nel tempo.

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