Il tuo cappotto esterno è pieno di muffa e sporco? Ecco come pulirlo senza rovinarlo

La presenza di muffa e sporco sul cappotto esterno di casa è un problema piuttosto diffuso, soprattutto dopo lunghi periodi di pioggia o un’elevata umidità atmosferica. Non solo questi fattori rendono l’aspetto dell’edificio meno gradevole, ma possono anche compromettere l’efficacia del sistema di isolamento termico. Una corretta pulizia e manutenzione, eseguita con prodotti e strumenti idonei, permette di restituire al cappotto esterno la sua funzionalità e il suo valore estetico, evitando danni strutturali e deperimento causato dal tempo.

Cause principali della comparsa di muffa e sporco

Quando sul cappotto termico esterno compaiono muffe, alghe o macchie scure, spesso la responsabilità è da attribuire a una combinazione di fattori:

  • Ristagno d’acqua: La presenza prolungata di umidità o condensa sulla superficie favorisce la proliferazione di funghi e alghe.
  • Condensa superficiale: Le escursioni termiche giornaliere, unite all’elevata umidità, causano la formazione di uno strato di condensa che diventa terreno fertile per muffe.
  • Mancanza di manutenzione: Una scarsa pulizia periodica consente a sporco, polveri e agenti atmosferici di depositarsi e di assorbire acqua, agevolando la crescita di organismi nocivi.

In alcuni casi, il intonaco può presentare distacchi, rigonfiamenti o crepe, generando ulteriori punti di accumulo per la saturazione e la comparsa di macchie, che possono necessitare interventi di ripristino più approfonditi.

Procedura per pulire il cappotto esterno senza danneggiarlo

La pulizia del cappotto esterno da muffa e sporco richiede alcuni passaggi chiave, da eseguire con attenzione per non compromettere la funzionalità del materiale isolante. Di seguito una guida dettagliata per intervenire in modo efficace:

Preparazione della superficie

L’area da trattare deve essere preparata sigillando accuratamente porte e finestre, così da evitare infiltrazioni di acqua nei locali interni durante il lavaggio. Questo è importante soprattutto se si utilizzano idropulitrici o prodotti liquidi in pressione.

Pulizia preliminare con soluzione sbiancante

La prima fase prevede l’applicazione di una soluzione sbiancante a base di ipoclorito di sodio, noto per la sua efficacia nel combattere muffe e alghe. Questo prodotto va steso su tutta la superficie, anche sulle parti che non sembrano visibilmente contaminate, per garantire una detersione omogenea e prevenire la futura comparsa di sporco.

  • Solitamente è contraddistinta da un colore bianco e viene distribuita con spruzzatori, pennelli o rulli.
  • Si lascia agire per alcuni minuti, consentendo al principio attivo di penetrare e sbiancare l’intonaco.

Risciacquo con idropulitrice a bassa pressione

Per eliminare ogni residuo della soluzione sbiancante e delle impurità sollevate, si utilizza una idropulitrice a bassa pressione. Questa operazione deve essere effettuata con cura: una pressione eccessiva rischia di danneggiare il rivestimento, compromettendo l’integrità del sistema isolante. Durante il lavaggio è possibile che si produca schiuma; è indispensabile effettuare il risciacquo finché questa non scompare del tutto.

Asciugatura della superficie

Dopo il risciacquo, la superficie deve essere lasciata asciugare completamente. Ciò permette al prossimo trattamento di aderire correttamente e di non creare condizioni favorevoli al ritorno della muffa.

Applicazione di soluzione fungicida e alghicida

Una volta che tutto è asciutto, si procede con l’applicazione di una soluzione fungicida e alghicida. Prodotti come BIOCID PLUS vengono stesi a pennello su tutta la superficie, anche in zone apparentemente sane. Questi trattamenti hanno un duplice effetto: inertizzano eventuali residui biologici e idrofobizzano le capillarità dell’intonaco, riducendo la capacità di assorbimento dell’acqua.

Rimedi e accorgimenti per risultati duraturi

Sebbene la pulizia sia fondamentale, non sempre è sufficiente per risolvere il problema alla radice. Ecco alcune strategie per proteggere il cappotto esterno sul lungo periodo:

  • Manutenzione periodica: Effettuare controlli visivi e piccoli interventi di pulizia almeno una volta all’anno, in particolare dopo stagioni molto umide.
  • Trattamenti idrofobizzanti: L’applicazione regolare di prodotti idrofughi aiuta a limitare la penetrazione di acqua e a prevenire muffe e alghe.
  • Risanamento strutturale: In presenza di distacchi, rigonfiamenti o crepe, è necessario intervenire con materiali idonei per rinnovare lo strato superficiale dell’intonaco e garantirne la tenuta. Questo può includere la stesura di rasatura armata o, nei casi più gravi, la rimozione e la sostituzione di parti del cappotto.
  • Verifica dello stato dei pluviali: Un sistema di raccolta acque piovane mal funzionante contribuisce ai ristagni. È buona norma mantenere grondaie e pluviali in perfetto stato, per allontanare rapidamente l’acqua dalla superficie esterna.

In caso di macchie superficiali non troppo estese, si può ricorrere anche a soluzioni più leggere, ad esempio miscele di acqua, detersivo liquido per piatti e percarbonato di sodio. Questa alternativa può essere efficace per sporco minore, ma deve essere utilizzata con cautela, equipaggiandosi con guanti e protezioni adeguate, per evitare irritazioni o danni alla pelle.

Quando rivolgersi a professionisti

Non tutti i casi sono risolvibili con interventi fai da te. In presenza di muffa profonda, danni strutturali, crepe importanti o porzioni ampie di intonaco compromesse, è consigliabile affidarsi ad aziende specializzate nella pulizia e manutenzione delle superfici esterne. Questi professionisti possono effettuare analisi strumentali per valutare l’origine del problema, proporre soluzioni specifiche e garantire trattamenti duraturi e sicuri.

Le ditte specializzate utilizzano attrezzature di ultima generazione e materiali professionali pensati per non rovinare la struttura del cappotto. L’intervento può prevedere non solo la pulizia, ma anche l’applicazione di prodotti decorativi e il rifacimento della rasatura armata, elemento fondamentale per la stabilità e la longevità del rivestimento.

In molti casi, anche il costo della pulizia professionale si rivela accessibile, considerando il risparmio futuro in termini di mantenimento del valore dell’immobile e la prevenzione di interventi molto più onerosi per riparazioni strutturali.

La lotta contro la muffa e lo sporco sulle pareti esterne passa dunque attraverso una manutenzione consapevole, la scelta di prodotti idonei, e l’eventuale ricorso a professionisti per trattamenti specializzati. Solo così sarà possibile preservare la funzionalità termica della casa, l’integrità dell’intonaco e il decoro estetico per molto tempo.

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